La Content Audit è un prezioso metodo per studiare l’adeguatezza, l’efficacia e la qualità dei contenuti presenti su un sito web, un servizio spesso messo a disposizione da un’agenzia di content marketing.
Si tratta di un’attività che prevede l’analisi e la valutazione sistematica dei contenuti presenti su un sito web, come ad esempio gli articoli del blog, le pagine di prodotto e le sezioni “About”, al fine di migliorare la loro qualità, il loro posizionamento sui motori di ricerca, le interazioni degli utenti e le conversioni.
Questa è una strategia estremamente vantaggiosa per le aziende che intendono migliorare la propria presenza online, raggiungendo gli obiettivi di marketing prefissati.
Grazie all’analisi dei contenuti, infatti, è possibile individuare lacune, migliorare l’esperienza dell’utente e incrementare la visibilità del sito sui motori di ricerca.
Non va sottovalutato poi il ruolo che può rivestire la Content Audit in ottica di sviluppo e miglioramento di una strategia più mirata rispetto alle esigenze comunicative specifiche del brand.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come realizzarla e quali sono i suoi vantaggi.
In cosa consiste la Content Audit
La Content Audit rappresenta un metodo di analisi online che consente di valutare l’efficacia dei materiali pubblicati in Rete da un brand, come per esempio le pagine del sito web, gli articoli del blog e i post dei canali social. Lo scopo è quello di individuare i punti di forza e di debolezza della Content Strategy, individuando le aree di intervento necessarie per comunicare in maniera proficua, realizzando gli obiettivi prefissati.
Differenza tra content audit qualitativa e quantitativa
La Content Audit può essere di tipo qualitativo o quantitativo. La content audit qualitativa si concentra sull’analisi del valore del contenuto, della qualità della scrittura, della pertinenza rispetto al target e dell’utilizzo di elementi come le call-to-action. La content audit quantitativa, invece, si focalizza sui numeri, come il traffico, le condivisioni sui social media, il tasso di conversione e altre metriche rilevanti che possono misurare il successo dei contenuti.
Perché è importante fare Content Audit
La Content Audit ti permette di fare una radiografia del tuo sito web, aiutandoti a osservare l’anatomia dei tuoi contenuti e individuare ciò che funziona e ciò che invece devi rivedere per raggiungere i tuoi obiettivi di marketing online. Con una Content Audit, puoi esaminare la tua attuale strategia di contenuti, individuare i punti di forza e le lacune da colmare, e creare un piano d’azione per migliorare la tua presenza online.
Ecco alcuni motivi per cui non dovresti rinunciare alla Content Audit:
- aiuta a individuare i problemi del tuo sito web e a migliorare la user experience;
- ti fornisce preziosi insight per comprendere meglio il tuo pubblico di riferimento e le loro esigenze;
- ti permette di mantenere la coerenza dei tuoi contenuti su tutti i canali digitali di comunicazione;
- individua i contenuti più performanti e ti indica quelli meno efficaci da aggiornare o i duplicati da eliminare;
- ti consente di ottimizzare i tuoi contenuti in ottica SEO, migliorando il posizionamento nei motori di ricerca;
- facilita l’individuazione delle opportunità di conversione.
Non aspettare che i tuoi contenuti diventino obsoleti o che il tuo pubblico si allontani. Effettuare una Content Audit regolare può aiutarti a mantenere la freschezza e la rilevanza dei tuoi contenuti online, che come sappiamo sono fattori fortemente premiati da Google quando assegna il punteggio di ranking.
Quando eseguire una Content Audit
Frequenza consigliata
La frequenza con cui eseguire una Content Audit dipende dalla dimensione del sito e dall’industria di riferimento. In generale, è consigliabile effettuare una Content Audit almeno una volta all’anno. Per siti di grandi dimensioni o che producono contenuti frequentemente, una revisione semestrale può garantire che tutto il contenuto sia sempre aggiornato e rilevante.
Momenti chiave per l’analisi
Ci sono alcuni momenti particolari in cui una Content Audit può essere particolarmente utile, come prima del lancio di una nuova strategia di marketing, dopo una significativa revisione del sito web o quando ci si prepara a ottimizzare i contenuti per specifiche campagne di SEO.
Segnali che indicano la necessità di un audit
Alcuni segnali indicano la necessità di eseguire una Content Audit, tra cui un calo del traffico organico, una diminuzione dell’engagement del pubblico, un tasso di conversione in discesa o un aumento del bounce rate. In questi casi, una Content Audit può aiutare a identificare i problemi e a trovare le soluzioni necessarie.
Le 4 fasi della Content Audit
Per effettuare una Content Audit, il primo passo è raccogliere tutti i contenuti pubblicati online dal brand, dividendoli in categorie e definendo gli obiettivi di ogni tipologia.
Successivamente, si studiano gli output comunicativi del brand rispetto a determinate metriche, come il traffico, il tempo medio di permanenza degli utenti, il conversion rate o l’engagement sui social media.
A seguire, si redige un report che riassume i risultati, evidenziando le aree di miglioramento e suggerendo le azioni da compiere, come ad esempio la riscrittura o il refresh dei contenuti, la rimozione di materiale obsoleto, l’aggiunta di nuovi testi e l’ottimizzazione dei titoli e delle descrizioni.
Infine, grazie alle evidenze raccolte, si procede con la definizione delle attività da svolgere per potenziare la Content Strategy.
Approfondiamo ora le 4 frasi principali di cui si compone la Content Audit.
1. Stabilisci i tuoi obiettivi e le metriche con cui misurarli
L’importanza di scegliere i giusti obiettivi
Per condurre una Content Audit che funzioni, è importante iniziare con obiettivi chiari e specifici, poiché il processo è complesso. Solo definendo i traguardi da raggiungere, infatti, è possibile compiere una valutazione del proprio modo di comunicare.
Se per esempio vuoi aumentare l’engagement del tuo target, studia quali sono le tipologie di contenuti che il tuo pubblico ritiene più coinvolgenti e su quali piattaforme i tuoi visitatori sono più attivi.
Se invece vuoi sviluppare una SEO Strategy di successo, dopo aver richiesto una consulenza SEO, devi prima di tutto capire quali pagine del tuo sito possiedono un maggiore potenziale per la scalata verso le vette della SERP, tenendo in considerazione la vasta lista di fattori di ranking. Aggiorna i contenuti che necessitano di un refresh ed elimina quelli obsoleti che ormai risultano obsoleti agli occhi di Big G. Fatto questo, dedicati al controllo e all’ottimizzazione dei link interni: renderai molto più facili da trovare i tuoi contenuti, migliorando di gran lunga la User Experience.
Infine, se per esempio vuoi incrementare il traffico al sito e generare un maggior numero di conversioni, riconosci le pagine che garantiscono ai tuoi visitatori una user experience migliore e di conseguenza consentono di ottenere un numero maggiore di lead. Tenendo conto della Content Strategy sviluppata per queste pagine, occupati invece di rivedere quegli articoli o post meno performanti in questo senso.
Finalità fa rima con misurabilità
Dopo aver stabilito i tuoi obiettivi, è importante identificare le metriche più significative ed esplicative per valutare i tuoi contenuti, riconducibili a quattro tipologie principali:
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- Di coinvolgimento: like, condivisioni, commenti, menzioni, ecc;
- Comportamentali degli utenti: visualizzazioni di pagina, durata media della sessione, tasso di rimbalzo, e così via;
- SEO: traffico organico, posizionamento delle keyword, tempo di permanenza, e così via;
- Di vendita: conversion rate, lead ottenuti, ROI, ecc.
2. Raccogli i tuoi contenuti
Ovviamente, alla base di una Content Audit c’è la scelta di quali contenuti online analizzare. Se vuoi focalizzarti sui materiali interni, puoi dedicarti allo studio delle schede prodotto, degli articoli del blog, delle landing page, ma anche dedicarti all’analisi di altri formati come PDF, video, pagine con sondaggi.
Vediamo un esempio relativo alla raccolta dei blog post di un sito web.
Parti dalla raccolta degli URL
Per mettere in moto la tua Content Audit, devi prima di tutto radunare tutti i link dei tuoi articoli del blog da esaminare. Ma non temere, non devi fare questo lavoro a mano: puoi sfruttare diverse piattaforme online che vedremo in seguito, che utilizzano la tua sitemap per fare l’analisi.
Se non hai una sitemap, utilizza un generatore gratuito per crearne una per il tuo sito Web, come per esempio XML Sitemap Generator. Questa mappa ti semplifica l’identificazione delle pagine del sito e ne migliora la copertura nell’analisi, indicando il loro livello di importanza in modo più efficiente. Inoltre, può aiutare a individuare eventuali pagine mancanti o problemi di struttura del sito, consentendo di effettuare un’analisi più completa e accurata del contenuto.
Dividi in categorie i contenuti
Per catalogare i diversi contenuti della tua Content Audit, ti consigliamo di seguire queste fasi:
- Raccolta degli URL del sito web, ad esempio attraverso una sitemap o uno strumento di crawling.
- Utilizzo di uno strumento online o di un foglio Excel per ordinare gli URL in base a criteri diversi, come fase del Buyer’s journey, tipo di contenuto, formato, numero di parole, data di pubblicazione o ultima modifica, autore, ecc.
- Raccolta dei metadati di ogni URL, come il title, la meta description e l’h1, in modo da poterli controllare e aggiornare in un unico posto.
- Creazione di colonne con le metriche da raccogliere per ogni URL, come il traffico organico, il tasso di rimbalzo, il tempo medio di permanenza sulla pagina, il numero di backlink, ecc.
- Monitoraggio regolare dei contenuti catalogati e aggiornamento delle metriche e dei metadati man mano che si raccolgono nuove informazioni.
- Condivisione dei risultati della content audit con il team per identificare le aree di miglioramento e le opportunità per ottimizzare i contenuti del sito web.
3. Seleziona e analizza i dati relativi ai tuoi contenuti
La ricerca delle informazioni è un momento cruciale dell’analisi dei contenuti e si possono ricavare dati da diverse fonti per aggiungerli al tuo Excel. Tuttavia, per risparmiare tempo e ottenere maggiori dettagli e precisione, si può utilizzare uno strumento di Content Audit che raccoglie automaticamente i dati necessari in linea con i tuoi obiettivi e metriche.
Per esempio, si possono collegare i propri account di Google Analytics e Google Search Console, che offrono una vasta gamma di metriche aggiuntive come sessioni, durata media della sessione, visualizzazioni di pagina, tempo medio sulla pagina, frequenza di rimbalzo e query di ricerca. Inoltre, ci sono diversi strumenti di Content Audit online che si possono sfruttare, come:
- Site Audit di SEMrush per individuare eventuali problematiche tecniche che potrebbero impedirti di raggiungere le prime posizioni sui motori di ricerca.
- Content Square per analizzare il comportamento degli utenti sul sito e individuare le aree critiche;
- Position Tracking di SEMrush per monitorare le posizioni delle parole chiave target.
Ricordati poi di tenere in considerazione questi due elementi per valutare i dati relativi ai tuoi contenuti:
- verifica che le metriche che stai analizzando siano coerenti con gli obiettivi di comunicazione. Per esempio, un traffico elevato, ma una alta frequenza di rimbalzo e una breve durata di sessione sono un segnale che i tuoi contenuti sono ritenuti poco interessanti dagli utenti e non in linea con le loro intenzioni di ricerca.
- Considera le diverse fasi del percorso d’acquisto dei tuoi potenziali clienti. Sappi che i contenuti di awareness possono attirare più traffico, ma quelli di considerazione generano più lead.
4. Esegui una revisione della tua strategia di Content Marketing e crea un piano d’azione
Una volta esaminati i tuoi contenuti, è importante elaborare un piano operativo in linea con i tuoi obiettivi e frutto delle conclusioni che hai ottenuto dall’analisi.
Prima di tutto assegna una priorità alle azioni da svolgere. Successivamente procedi con la strategia operativa. Ecco alcuni consigli sulle attività che puoi compiere:
- Riscrivi i tuoi contenuti o ampliali: se alcuni tuoi articoli hanno ottenuto poche visualizzazioni, valuta di riscriverli con aggiornamenti e in modo più ingaggiante, oppure modificali aggiungendo nuove informazioni più recenti.
- Crea un giusto mix dei tuoi contenuti: prova a unire diverse informazioni da vari blog post per creare un nuovo articolo. Ad esempio, potresti unire i migliori consigli di diversi post per creare un’infografica o un ebook.
- Controlla la struttura dei tuoi contenuti: verifica che i tuoi contenuti seguano una struttura logica chiara e semplice e che favorisca il miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca. Dividili in paragrafi, utilizza elenchi puntati e usa i tag H2 e H3 pertinenti per facilitare la lettura e migliorare la posizione del tuo sito nei risultati di ricerca.
- Aggiungi video e immagini: i contenuti visual sono fondamentali per rendere più accattivanti i tuoi contenuti.
- Verifica che i metadati siano ottimizzati: titoli e descrizioni sono fondamentali per rendere i contenuti più attraenti per gli utenti e ottimizzati per Google.
- Ottimizza i link interni: ricordati, ogni volta che produci un nuovo contenuto, di verificare la struttura dei link interni per creare collegamenti tra le diverse parti del tuo sito.
- Sfrutta i redirect 301: servono a indirizzare i visitatori e i motori di ricerca da una vecchia URL a una nuova URL permanente; ricordati di utilizzarli per migliorare l’esperienza degli utenti prevenendo l’accesso a pagine non disponibili (“not found”).
- Utilizza Google Search Console per segnalare gli aggiornamenti ai motori di ricerca.
Alcune piattaforme per fare Content Audit
Sono davvero moltissime le piattaforme che puoi sfruttare per sviluppare un’efficace strategia di Content Audit, eccone alcune:
- Google Analytics: offre informazioni sulla performance dei contenuti, come il traffico organico, il tasso di rimbalzo, il tempo medio di permanenza sulla pagina e altro ancora.
- SEMrush: svolge un’analisi SEO del contenuto, dando informazioni sulla posizione organica delle parole chiave, la loro concorrenza e il traffico. Inoltre, segnala pagine orfane, contenuti duplicati e errori di indicizzazione.
- Ahrefs: offre un’analisi SEO avanzata, come il controllo della concorrenza, il monitoraggio delle posizioni delle parole chiave e l’analisi dei backlink.
- Ryte: analizza il sito web per individuare errori di indicizzazione, pagine orfane, problemi di velocità del sito e altro ancora.
- Screaming Frog SEO Spider: indica duplicati, errori di indicizzazione, tag meta mancanti, pagine orfane, problemi di struttura del sito e altro ancora.
- Content Insight: fornisce un’analisi completa dei contenuti, inclusi problemi di qualità, argomenti non rilevanti, duplicati, problemi di struttura, metriche di traffico e altro ancora.
- Sitebulb: effettua un’analisi approfondita del sito web, fornendo informazioni sulla struttura del sito, la qualità dei contenuti, le parole chiave e i backlink.
- Moz Pro: consente di monitorare le parole chiave, la posizione organica, i backlink e di effettuare un’analisi della struttura del sito e dei contenuti.
- Yoast SEO: aiuta a ottimizzare il contenuto per i motori di ricerca, fornendo informazioni sulla densità delle parole chiave, la struttura del testo ecc.
- SurferSEO: fornisce un’analisi dettagliata dei contenuti e della loro performance, con informazioni sulle keyword e la struttura del testo.
Come interpretare i risultati
Framework decisionale
Una volta raccolti e analizzati i dati, è importante utilizzare un framework decisionale per interpretare i risultati. Questo aiuta a classificare i contenuti in base alle azioni da intraprendere: aggiornare, eliminare, consolidare o mantenere così com’è. Utilizzare un approccio sistematico consente di prendere decisioni basate su dati concreti, piuttosto che su impressioni soggettive.
Azioni correttive
Le azioni correttive possono includere l’aggiornamento di contenuti obsoleti, la rimozione di pagine che non apportano valore, la fusione di contenuti simili per evitare la cannibalizzazione e la creazione di nuovi contenuti per colmare eventuali lacune. L’obiettivo è sempre migliorare l’esperienza dell’utente e l’efficacia complessiva del contenuto.
Prioritizzazione degli interventi
Non tutte le azioni possono essere intraprese contemporaneamente, quindi è importante stabilire delle priorità. Inizia con i contenuti che hanno il maggior potenziale di miglioramento o che rappresentano una parte cruciale della tua strategia di marketing. Assegna una priorità in base all’impatto che ogni azione avrà sugli obiettivi aziendali.
Best practice per una Content Audit efficace
Errori comuni da evitare
Uno degli errori più comuni durante una Content Audit è concentrarsi esclusivamente sulle metriche quantitative e ignorare l’aspetto qualitativo dei contenuti. Un altro errore è non aggiornare regolarmente i contenuti o non eliminare quelli obsoleti, che possono avere un impatto negativo sulla SEO del sito.
Suggerimenti pratici
Per ottenere il massimo da una Content Audit, è importante coinvolgere tutti i membri del team di content marketing e assicurarsi che tutti comprendano gli obiettivi dell’audit. Inoltre, è utile documentare ogni fase del processo e tenere traccia dei risultati ottenuti per poter misurare l’impatto delle modifiche apportate.
Una Content Audit è uno strumento essenziale per migliorare la qualità dei contenuti di un sito web, ottimizzare la SEO, aumentare l’engagement del pubblico e massimizzare il ROI. Seguendo una metodologia strutturata e utilizzando gli strumenti adeguati, è possibile ottenere una visione chiara delle performance del contenuto e prendere decisioni informate per migliorarne l’efficacia. Implementare una Content Audit periodica può portare a miglioramenti significativi sia in termini di visibilità sui motori di ricerca che di risultati aziendali concreti.