Ricerca Semantica e SEO, tutto quello che ti serve sapere

Nicola Onida
15 Dicembre 2021
Articoli
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Oggi ricerca semantica e SEO sono due elementi che vanno a braccetto. Sono legati da un unico obiettivo fondamentale: guidare le persone verso la miglior definizione del proprio intento di ricerca sul web.

Lo hanno capito tutti: la SEO è cambiata radicalmente negli ultimi anni.

Ciò che funzionava 15 o 20 anni fa (quando Netscape Navigator poteva ancora dire la sua nel mondo dei browser) oggi non porta più risultati.

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Ecco perché è bene sapere come ricerca semantica e SEO possano dar vita a risultati estremamente importanti per il posizionamento di un sito web. Sebbene le prime applicazioni della ricerca semantica risalgono al 2009, negli anni questa disciplina si è affermata creando una rivoluzione nel modo in cui funzionano oggi i motori di ricerca.

La ricerca semantica si può dire che influenzi tutte le basi della SEO, in particolare:

  • la ricerca per parole chiave
  • l’intento di ricerca
  • la creazione di contenuti
  • l’architettura di un sito web
  • i link interni

e molto altro ancora.

In questo articolo ti offro una panoramica di quello che ricerca semantica e SEO possono fare per sviluppare il posizionamento di un sito web. Mi piacerebbe darti una solida base su cui lavorare in modo che, con una piccola infarinatura di strategie di SEO semantica, potrai avere un’idea più chiara dell’ottimizzazione per siti web e come sfruttarla a tuo favore.

Per rendere questo post il più utile possibile, ho cercato di mantenere un linguaggio semplice evitando di renderlo troppo lungo. Quindi andiamo subito al sodo!

Ricerca Semantica e SEO, di che si tratta?

Che cos’è la ricerca semantica?

La ricerca semantica si può descrivere come la disciplina che mira a rendere sempre più precisa una ricerca fatta sui motori di ricerca.

Google si pone come obiettivo quello di offrire risultati di ricerca non solo abbinando parole chiave alla query di ricerca, ma calcolando l’intento e il significato della query per consegnare risultati di ricerca completi.

Tutto questo per:

  1. rispondere esattamente a ciò che l’utente sta cercando
  2. offrire risultati che prevedono la domanda successiva dell’utente prima ancora che la chieda

Ma come fa esattamente Google ad applicare la SEO semantica?

Per raggiungere il suo obiettivo, Google e gli altri motori di ricerca nel corso degli anni hanno cambiato il modo in cui classificano le informazioni.

Anni fa i motori di ricerca abbinavano una query di ricerca a una pagina web utilizzando fattori on-page e off-page. Ciò significava abbinare la query a parole chiave che apparivano in posizioni di rilievo all’interno di un contenuto. I classici tag title, H1, anchor text, tag alt e tutte quelle ottimizzazioni SEO di base che ormai tutti hanno imparato a ottimizzare.

È importante notare che per Google la query di ricerca e il contenuto a quei tempi non erano altro che stringhe di caratteri che permettevano strategie SEO incentrate unicamente sulle parole chiave.

Ciò significa che Google identificava e classificava il contenuto esaminando i tag del titolo, ecc. In questo modo Google elaborava i risultati di ricerca abbinando il contenuto alle parole chiave trovate nella query di ricerca.

Tutto molto semplice, tutto molto meccanico. Bastava riempire una pagina di keyword e il gioco era fatto!

Ma nel 2012, Google ha introdotto Hummingbird, una rivoluzione nel modo in cui i motori di ricerca classificano le informazioni. Con Hummingbird Google ha sostituito (totalmente o in parte) le query e le ha messe in correlazione con cose, entità.

Ciò significa che Google sta ora archiviando informazioni su “entità” del mondo reale in un database chiamato Knowledge Graph. Allo stesso tempo, sta collezionando informazioni su come queste entità si relazionano tra loro e questo cambiamento di paradigma nella categorizzazione delle informazioni ha modellato drasticamente le pagine dei risultati di ricerca, la cosiddetta SERP.

Una query di ricerca non è più una semplice stringa di caratteri. Google ora può associare la stringa di ricerca a una specifica entità.

Ora che hai una panoramica di base, ti spiego:

  • che cos’è il Knowledge Graph di Google
  • cosa sono le entità di Google
  • in che modo Google comprende le relazioni tra le entità

Che cos’è il Knowledge Graph di Google?

Il Knowledge Graph di Google è un database di informazioni su entità (persone, luoghi e cose). Questo database consente a Google di rispondere a domande su ciascuna entità e di visualizzare queste risposte e i relativi fatti nei risultati di ricerca.

Google raccoglie questi fatti da una serie di fonti diverse, tra cui:

  • fonti pubbliche come Wikipedia e il CIA World Factbook
  • informazioni autorizzate come risultati sportivi e previsioni del tempo
  • proprietari di contenuti

Tuttavia, disporre di enormi quantità di informazioni non è utile a meno che non siano classificate e strutturate. (Continua a leggere l’articolo per capire come ricerca semantica e SEO utilizzino le informazioni strutturate per posizionare un sito web.)

Il Knowledge Graph consente a Google di presentare due tipi di informazioni su una determinata entità nei risultati di ricerca.

Innanzitutto Google fornirà un riepilogo generale del macro-argomento di ricerca. Questo potrebbe essere una definizione o un breve riassunto della vita di un personaggio famoso.

In secondo luogo, comprendendo la relazione tra entità, Google è in grado di presentare informazioni e query correlate all’argomento. Ciò consente all’utente di esplorare l’argomento in autonomia.

Ti faccio un esempio.

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Se guardi lo screenshot qui sopra, vedrai un Knowledge Panel sul lato destro dello schermo. La parte superiore del Knowledge Panel definisce chi è Clint Eastwood con informazioni generali di base.

Se hai compreso le informazioni di base e sei un po’ curioso di approfondire l’argomento, il Knowledge Panel presenta un elenco di film, il box “Le persone hanno chiesto anche”, quello sulle “ricerche correlate”, le “notizie principali” e le “immagini relative”.

Fornendo tutte queste opzioni, Google invita l’utente a esplorare ulteriori informazioni sull’entità.

Ok, abbiamo dato un’occhiata al Knowledge Graph. Ora capiamo cosa sono le entità.

Ricerca Semantica ed Entità Google

Cosa sono le entità Google?

Google definisce le entità come

“Una cosa o un concetto singolare, unico, ben definito e distinguibile”.

Sebbene possiamo immaginare che un’entità si riferisca a un oggetto, potrebbe anche riferirsi a qualcosa di astratto come un concetto. Ma, per essere definiti come entità, sono rappresentati linguisticamente da sostantivi. In altre parole, un’entità è una cosa che può essere identificata, classificata e categorizzata.

Ciò significa che anche i colori, i sentimenti o le idee possono essere entità.

Ora, per “capire” veramente queste entità, Google deve dare loro un contesto assegnando degli attributi.

Ecco un esempio.

La query di ricerca “pesca” per Google è ambigua. Per quale entità sta cercando informazioni l’utente? Vuole ottenere risultati sulla frutta o sul passatempo acquatico?

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Classificando un’entità come un tipo di frutta e un’altra come un’attività da praticare in acqua dolce o salata, Google è in grado di intendere la pesca in due modi diversi e quindi servire due intenti di ricerca completamente diversi con due entità diverse.

Il Knowledge Graph di Google non si limita ad assegnare attributi alle entità per definirle come uniche. Google utilizza anche questi attributi per “capire” come queste entità sono interconnesse.

Le entità con attributi simili vengono raggruppate insieme.

In altre parole, pesca, arancia, mela e pera sono tutte raggruppate sotto l’attributo “frutta”.

Inoltre, il Knowledge Graph di Google raggruppa le entità in argomenti ed è in grado di comprendere che gli argomenti esistono in una struttura gerarchica di argomenti e argomenti secondari.

Google lo chiama Topic Layer.

Il Topic Layer consente a Google di aggiungere dinamicamente schede di argomenti secondari ai suoi Knowledge Panel, trasformando l’esperienza di ricerca da una singola ricerca in un viaggio che può potenzialmente condurre un ricercatore attraverso un intero argomento.

Quindi se dovessi cercare l’argomento generale “Universo”, potresti ottenere informazioni generali. Ma una volta visualizzata la SERP, potresti voler esplorare ulteriormente l’argomento.

Google, attraverso la ricerca semantica, ti aiuta a scegliere argomenti secondari al Knowledge Panel.

Come puoi vedere nello screenshot qui sopra, Google aggiunge schede a cascata espandibili per gli argomenti secondari:

  • Cosa c’è dopo la fine dell’universo?
  • Come fa l’universo a essere infinito?
  • Qual è la cosa più grande dell’universo?
  • Cosa simboleggia l’universo?

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Questo dimostra che Google è in grado non solo di raggruppare entità tramite attributi condivisi, ma comprende anche come collocarli in una gerarchia di argomenti e sotto-argomenti.

Ricerca semantica e SEO lavorano insieme per raggiungere un risultato di ricerca migliore.

Perché Ricerca Semantica e SEO sono un’evoluzione così importante?

Per quello che abbiamo appena visto, sembra che Google abbia inventato la libreria più sofisticata del mondo.

Comprendendo le entità e le loro relazioni, Google è in grado di fornire un’esperienza utente eccezionale dal punto di vista della ricerca online.

Partendo dai dati, Google è in grado di espandere un argomento in ogni sua sfaccettatura semantica. Quando un utente cerca un argomento, il motore di ricerca è in grado di fornire le informazioni che il ricercatore stava davvero cercando e di prevedere ciò che il ricercatore vorrebbe sapere dopo.

Per fare ciò, Google presenterà gli intenti dell’utente strettamente correlati in una SERP specifica. In questo modo, una volta che l’utente ha ciò che sta cercando, potrebbero sorgere nuove domande nella sua mente.

In altre parole, la domanda originaria si trasforma in un percorso di scoperta, che sfocia in soluzioni di ricerca multiple. Per alcuni, lo sviluppo di ricerca semantica e SEO darebbe vita a una navigazione web estremamente condizionata dal motore di ricerca. Ma siamo ancora ben lontani da questo scenario.

Sfrutta la ricerca semantica e la SEO per il tuo sito web

Ora che hai letto questo articolo su ricerca semantica e SEO possiedi una buona base di partenza per approfondire le tue strategie di ottimizzazione dei contenuti per la semantica.

Ho fatto il possibile per mantenere il linguaggio semplice e non scendere troppo nel dettaglio dell’argomento (che richiederebbe molto più tempo). Giusto il necessario per comprendere che la ricerca sul web assume molte più sfaccettature di quelle che crediamo contenute in una semplice keyword.

In altre parole, considera questo post come un trampolino di lancio per sviluppare ulteriormente le tue conoscenze in materia di content marketing e ottimizzazione per i motori di ricerca. Il primo passo è capire la differenza tra una SEO fatta per parole chiave e una SEO sviluppata su argomenti.

Nicola Onida
Appassionato di comunicazione e marketing digitale. Aiuto aziende e professionisti a raggiungere la visibilità online. Mi trovi su www.facilewebmarketing.com