Non sarà un anno semplice. O, quanto meno, potrebbe essere meno semplice di quello che ci si poteva aspettare. Di certo, sarà sfidante. Chi si occupa di content marketing sa benissimo che il 2024 che sta per iniziare sarà un anno costellato di grosse novità.
L’AI generativa, ad esempio, troverà un impiego sempre più diffuso: strumenti come ChatGPT o DALL·E saranno utilizzati su più livelli (anche se bisogna fare attenzione a non lasciarsi prendere troppo la mano).
Questo, però, è solo uno dei trend 2024 per il mondo del content marketing. I prossimi 12 mesi saranno densi di novità e cambiamenti: agenzie di comunicazione e aziende non si potranno permettere di restare indietro e perdere terreno rispetto alla concorrenza.
Insomma, restare aggiornati e sapere in anticipo le tendenze del content marketing per il 2024 è di fondamentale importanza per attuare una strategia che consenta di produrre contenuti
L’invasione dell’intelligenza artificiale
Basta un dato per comprendere quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa nel mondo del content marketing. Secondo un’analisi condotta dal Content Marketing Institute tra oltre 1.000 professionisti del settore, più del 70% già utilizza tool di intelligenza artificiale per supportare il lavoro di progettazione, sviluppo e realizzazione di contenuti.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale darà un ulteriore impulso allo sviluppo di contenuti, qualunque formato essi siano. Come sottolineato da Forbes, l’AI generativa permetterà di creare esperienze iper-personalizzate per un numero crescente di nicchie di utenti. Le aziende saranno in grado di dare risposte precise ai bisogni specifici degli utenti, permettendo così di stabilire un rapporto ancora più stretto ed empatico.
L’AI generativa avrà poi un impatto significativo anche sul fronte dell’ottimizzazione dei processi interni. Aziende e agenzie di marketing potranno risparmiare tempo e risorse interne, creando allo stesso tempo contenuti più efficaci e impattanti. Insomma, apparentemente una situazione “win-win”.
Bisogna però fare attenzione. Il rischio che si corre è quello di utilizzarla in maniera indiscriminata, ottenendo il risultato diametralmente opposto rispetto a quello che si sarebbe voluto ottenere. L’AI generativa, tanto nel settore del content marketing quanto negli altri settori del marketing, può essere di supporto alla progettazione e alla realizzazione di articoli, piani editoriali e quanto altro, ma non può funzionare senza un’adeguata supervisione umana.
Nel caso vogliate iniziare a utilizzare l’intelligenza artificiale nella vostra strategia di content marketing, dunque, fatelo con molta attenzione: potrebbe sfuggirvi di mano.
Il sorpasso dei social
Nel corso del 2024 aziende e agenzie saranno probabilmente costrette a rivedere strategie di pubblicazione e piani editoriali. E non per colpa dell’intelligenza artificiale (o, per lo meno, non solo). Nei prossimi 12 mesi assisteremo infatti a un cambiamento di portata epocale: sito web e blog dovrebbero cedere definitivamente il passo alle piattaforme social, destinate a diventare il principale canale di distribuzione dei contenuti brandizzati.
Un cambio che riflette un’analoga trasformazione nelle abitudini di consumo degli utenti: si passa sempre più tempo sui social e sempre meno tempo sui siti web, siano essi di informazione o dei brand. Si dovrà così passare da un approccio sito-centrico a un approccio “omnichannel”, tanto per la progettazione quanto per la produzione dei contenuti.
Nel nuovo anno, agenzie e aziende saranno quindi impegnate nel ripensare la loro agenda di pubblicazione, i canali di distribuzione e le modalità con le quali dovranno essere prodotti i contenuti. Questi ultimi, infatti, sono specificatamente pensati per essere coinvolgenti, condivisibili e ottimizzati per le piattaforme social. Allo stesso tempo, però, dovranno essere anche coerenti con il resto della comunicazione che si vuole adottare, sia a livello di comunicazione visiva sia a livello di tone of voice adottato.
I contenuti, poi, dovranno essere realizzati “su misura” a seconda dell’audience a cui ci si rivolge e della piattaforma che si vuole utilizzare. Si assisterà così alla proliferazione di video brevi o contenuti audio – come i podcast – mentre i post testuali verranno utilizzati principalmente per approfondimenti.
L’obiettivo sarà quello di dare risposta alle esigenze e alle richieste degli utenti sulla piattaforma che utilizzano maggiormente, mantenendo allo stesso tempo un approccio olistico e consistente con tutte le altre attività di comunicazione che verranno realizzate.
L’impatto dei dati
In questa “rivoluzione copernicana” del content marketing, i dati giocheranno un ruolo sempre più importante. Come sottolineato da Gartner (tra le più importanti società di consulenza strategica), l’integrazione degli analytics nella strategia marketing consentirà di progettare e realizzare contenuti specifici per le varie nicchie di utenti a cui vogliamo rivolgerci.
Si tratta di un deciso passo in avanti rispetto all’ottimizzazione per parole chiave condotta sino a oggi. I dati permettono infatti di ideare contenuti differenti per ogni fascia di utenza, consentendo così di creare un rapporto più empatico e, di conseguenza, migliorare i tassi di engagement e di conversione.
Contenuti su misura
Il “One fit all” è destinato definitivamente a scomparire. Con decine di piattaforme e canali utilizzabili, è ormai impensabile utilizzare lo stesso contenuto per “parlare” ad audience differenti.
Come abbiamo evidenziato già nei paragrafi precedenti, il 2024 sarà l’anno dei contenuti su misura. Sfruttando le evidenze scaturite dall’analisi dati e le potenzialità dei tool di AI generativa, aziende e agenzie dovranno ideare piani editoriali pensati per la creazione di contenuti specifici per le esigenze particolari di ogni fascia d’utenza.
Un approccio di questo genere, inoltre, garantirà vantaggi anche sul fronte della ricerca organica. Realizzare contenuti differenti per esigenze differenti, infatti, permetterà di dare risposta a un numero maggiore di query di ricerca, intercettando così un maggior traffico organico potenziale.
La crescita delle ricerche vocali
Le ricerche vocali – fatte tramite smartphone o tramite smart speaker come Amazon Echo – stanno velocemente ridisegnando il panorama della SEO e delle strategie a essa connesse. Sarà fondamentale operare una transizione da una ottimizzazione basata sulla keyword research all’implementazione di strategie di posizionamento basate su un approccio più “naturale” e vicino al linguaggio utilizzato nella quotidianità.
Questa evoluzione nei comportamenti di ricerca – e degli strumenti utilizzati per fare ricerche online – si focalizzerà sull’utilizzo di keyword “long tail” e conversazionali, grazie alle quali intercettare query di ricerca più complesse e specifiche.
Sostenibilità e responsabilità sociale
Così come i temi della sostenibilità e della responsabilità sociale delle aziende sta acquistando un’importanza sempre maggiore nel dibattito pubblico, lo stesso dovrà accadere alle strategie comunicative applicate al content marketing.
Integrando la narrativa della sostenibilità e le tematiche della responsabilità sociale nel proprio piano editoriale sarà possibile allinearsi ai valori e alle priorità della propria utenza. Il legame empatico ed emozionale tra brand e utenti ne uscirà così rafforzato, migliorando l’immagine complessiva dell’azienda.